IMPIANTI PER TRATTAMENTO PERCOLATO Di DISCARICA
Il
percolato è il liquame che si forma in ambiente anaerobico della discarica, che
da luogo a metano, anidride carbonica, sostanze organiche alto bollenti (COD
tensioattivi, oli grassi ecc), sostanze organiche basso bollenti (acidi liberi
ecc), ammoniaca, anioni (cloruri, solfati ecc), cationi (metalli, sodio ecc.),
materiale in sospensione e sedimentabile.
Data
l’estrema variabilità della composizione del percolato di discarica, come si
può rilevare dalla media delle composizioni riportata a lato, occorre
assolutamente procedere all’analisi del materiale da trattare, prima di
procedere alla stesura di una offerta, per la sua caratterizzazione. |
pH |
5,0 ÷ 8,8 |
COD, mg/l |
500 ÷ 30.000 |
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BOD5, mg/l |
50 ÷ 17.000 |
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NTK, mg/l |
20 ÷ 6.000 |
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Metalli, mg/l |
5 ÷ 500 |
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Cloruri, mg/l |
800 ÷ 5.000 |
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Solfati. mg/l |
600 ÷ 4000 |
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Nitrati, mg/l |
50 ÷ 800 |
Il
trattamento delle acque di percolato di discarica può essere brevemente
descritto con le seguenti fasi:
1. Estrazione, accumulo e decantazione;
2. Pretrattamento: correzione pH e eliminazione incondensabili;
3. Evaporazione multiplo effetto;
4. Finissaggio su membrana osmotica;
5. Trattamento su carbone attivo;
6. Accumulo liquido trattato;
1) Estrazione, accumulo
e decantazione Le
acque meteoriche che percolano attraverso la discarica sono raccolte
periodicamente tramite delle pompe a spillo dai pozzetti di ispezione e sono
raccolte in vasche coperte o in serbatoi di stoccaggio (accumulo). Questo
accumulo di liquido consente di eseguire una separazione per decantazione
della maggior parte dei materiali in sospensione. Dal fondo dell’accumulo una
apposita unità di rilancio provvede a riportare il sedimentato nella
discarica. Una seconda unità di rilancio alimenta il processo di
pretrattamento. |
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2) Pretrattamento:
correzione pH e eliminazione incondensabili Le
acque, decantate subiscono un doppio pretrattamento di correzione del pH e di
eliminazione incondensabili. La correzione del pH consente di bloccare
efficacemente l’ammoniaca disciolta. Il processo di acidificazione comporta
lo sviluppo di anidride carbonica che provoca una notevole formazione di
schiuma. Le emissioni in atmosfera del processo di eliminazione
incondensabili debbono essere valutate con un impianto pilota, per definire in
tale sede anche il processo di trattamento delle emissioni. L’unità
di evaporazione sotto vuoto è progettata per minimizzare i consumi energetici
dal secondo stadio del pretrattamento. |
3) Evaporazione sottovuoto Il
liquido che alimenta l’unità di evaporazione è aspirato dal secondo stadio
del pretrattamento, per essere sottoposto alla distillazione sottovuoto a
diversi gradi di vuoto, in ciascuna camera di evaporazione. Il processo
produce due correnti: un distillato privo di solidi e con un basso carico inquinante pari a ca. il 90% del volume trattato un concentrato torbido contenente la gran parte degli elementi inquinanti pari a ca. il 10% del volume trattato. |
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4) Rilancio del
concentrato Il
concentrato prodotto dall’ evaporatore confluisce nell’accumulo dove una
unità di rilancio provvede a riportare il concentrato nella discarica. |
5) Accumulo del
distillato Se sono
necessari dei post-trattamenti il distillato confluisce in una serie di appositi
serbatoi. |
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6) Concentrazione su
membrana osmotica Il
distillato prodotto dagli evaporatori é trattato su di una serie di filtri a
membrana osmotica per poter ridurre ulteriormente il contenuto residuo di
ammoniaca. Il permeato dell’osmosi viene raccolto nel serbatoio di accumulo e
viene rilanciato al pretrattamento. Il permeato può anche essere sottoposto
ad un ulteriore trattamento di purificazione tramite carboni attivi ed è stoccato
in una serie di appositi serbatoi di accumulo. |
7) Filtrazione su
carboni attivi (indispensabile in presenza di fenoli) Il
distillato prodotto dagli evaporatori dopo l’osmosi viene trattato su un
impianto a carboni attivi con una serie di filtri a carbone attivo per poter
ridurre ulteriormente il contenuto residuo di sostanze organiche disciolte. Il
filtrato dei carboni attivi viene mandato all’accumulo finale del prodotto
mentre i carboni attivi esausti debbono essere smaltiti in discarica e sostituiti
periodicamente con altri nuovi. |
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8) Accumulo finale distillato Il
distillato direttamente dopo il processo di evaporazione o dopo i vari processi
post trattamento viene raccolto in un accumulo finale. In relazione alla
qualità desiderata ed alla destinazione il percolato può essere considerato
un rifiuto liquido (se conferito ad aziende specializzate per il trattamento
conto terzi) oppure refluo (se inviato in condotta fognaria od acque
superficiali). |
Il Flow-sheet allegato alla presente riporta chiaramente
i processi impiegati per il trattamento del percolato di discarica al fine di
consentirne lo scarico, ai fini del DL 152-2006 (ex DLgs 152-1999) in acque
superficiali.
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